Il premier Letta lo aveva annunciato nei giorni scorsi: torneremo, quanto prima e dopo tanto tempo, ad avere un segno più per la crescita. Ora cominciano ad arrivare anche i primi riscontri dal mondo delle imprese.
Dopo aver pagato un prezzo altissimo – Confindustria segnala un milione e 805 mila posti di lavoro in meno nell’arco di cinque anni – siamo a un punto di svolta. La crisi è alle sue ultime battute, la crescita può finalmente ripartire anche grazie all’impegno quotidiano del governo.
Questi segnali di ripresa dimostrano quanto sia sbagliato, inutile e dannoso l’atteggiamento del Pdl che minaccia giornalmente, in modo più o meno velato, la tenuta dell’esecutivo. Fa male ai mercati e fa male al Paese. Non possiamo permetterci un’altra crisi, come classe politica abbiamo il dovere di non vanificare gli sforzi dei cittadini e di incentivare, in ogni modo, la ripresa economica.